Matera è una città antichissima, i primi insediamenti risalgono al paleolitico medio inferiore.
Ai primi popoli nomadi fermatesi sulla Murgia, ne seguirono altri che si stanziarono intorno ad un piccolo ruscello d’acqua “lo Iurio” e precisamnte sulla Murgia Timone, sulla Murgecchia e sul colle della Civita, occupando le grotte e formando i villaggi trincerati.
Il primo nucleo urbano della città di Matera sorse nel momento in cui gli abitanti della sponda opposta si trasferirono, per motivi solari e difensivi intorno alla Civita.
Le presenze di questi popoli sono ben documentate dagli studi svolti da Domenico Ridola, (archeologo locale medico e appassionato di archeologia) e di tanti reperti da lui ritrovati e sistemati nel Museo dedicato a lui.
Purtroppo, se ben ampio è tutto il materiale preistorico rinvenuto, le fonti per gli altri periodi sono scarse perché distrutte da guerre e dai diversi cambiamenti politici.
Nel 568 è occupata dai Longobardi, poi cacciati dall’imperatore di Costantinopoli, nel 664 fa parte del Ducato di Benevento.
Nel 937 subisce un’altra invasione, soprattutto dai Saraceni. Nel 994 viene ricostruita dopo un terribile terremoto.
Intorno al Medioevo, l’abitato e l’agro esterno vengono popolati dalle comunità religiose provenendo sia da oriente che occidente , favorite da alterne vicende politiche della città. Matera fu il punto di incontro di diverse forme religiose che vi giunsero nella ricerca di posti più sicuri, lasciando il segno della loro civiltà.
In questi monumenti si è scavato e non costruito, realizzando una particolare architettura composta da colonne, capitelli, lesene, iconostasi, altari, cupole. con l’aiuto anche di maestranze locali.
Le cripte così realizzate sono tutte diverse ed originali .
Oltre al lato architettonico, queste chiese rupestri presentano affreschi di notevole valore.
Le testimomianze pittoriche delle cripte di S. Nicola dei Greci, di San Giovanni in Monterrone, di Santa Lucia alle Malve della Madonna delle Tre Porte, della Cripta del Peccato Originale moltiplicano tale valore e pongono il complesso rupestre materano all’attenzione degli studiosi e dei turisti anche per l’aspetto iconografico.
Con i Normanni , la città acquista una certa indipendenza. Il primo conte nel 1043 è Guglielmo, poi seguono gli Altavilla.
La città in seguito subì l’influenza degli Svevi, degli Angiò e si instaura un periodo di pace con gli aragonesi.
In occasione dell’assalto dei turchi alla città di Otranto, 1480, Matera offrì un valido aiuto.
Durante il periodo aragonese, la città fu venduta al Conte Gian Carlo Tramontano, che costruì un imponente castello, incompleto perchè ucciso dai materani nel 1514.
Dopo aver superato varie vicissitudini, Matera che faceva parte della terra d’Otranto, nel 1663 fu sede della Regia Udienza della Basilicata e ne divenne capoluogo fino al 1806.
Dal 1927 fu elevata a capoluogo di Provincia, formata da 31 comuni.
La città di Matera si è sviluppata in epoche diverse.
Nasce su di un villaggio preistorico, , per molti secoli è rimasta arroccata sulla civita, difesa dalla frattura del torrente Gravina e da un fossato sostituito, in seguito, da una cinta muraria. Le grotte naturali e gli spazi liberi venivano utilizzati per costruirvi abitazioni.
Molto importanti sono stati i rapporti con i coloni greci scambiandosi abitudini, costumi ed usanze.
La presenza romana ha avuto solo una funzione di approvvigionamento. Matera collocata vicina alla Via appia, se non era importante dal punto di vista stradale,lo era per la produzione di frumento, che raccolto nei vari “foggiali” o fossi della città poi veniva spedito nei porti pugliesi.
Nel Medioevo un impulso decisivo all’incremento della città fu dato dal crescere del monachesimo . Sia nell’agro che in città si ebbero tanti insediamenti promuovendo anche le attività agricole.
Con l’abbandono dei casali, le famiglie rientrarono in città , sorsero così le abitazioni fuori la cinta muraria e così si occuparono le due vallette circostanti.
Nell 1450 l’invasione degli albanesi portò la città ad un ulteriore sviluppo, insediandosi nella parte sud est della civita, e dopo il 1663 con l’istituzione della Regia Udienza della Basilicata nacquero molti palazzi nobiliari.
Però, il maggior ampliamneto lo si è avuto dopo il 1952, in conseguenza della legge 619 , che promosse l’abbandono dei Sassi di Matera.
La città si è estesa oltre l’area del centro storico e dei Sassi con la costruzione dei nuovi rioni (Spine Bianche, Serra Venerdì, Lanera) e con i Borghi di La Martella e di Venusio, in questi luoghi furono sistemati tutti gli abitanti dei rioni Sassi.
I Sassi di Matera sono i due rioni più caratteristici sviluppatesi intorno alla Civita. In origine erano due vallette coperte da fitte selve, solcate dalle acque di due ” grabiglioni” trasformandosi in collettori di fogne
Il documento più antico che li cita per la prima volta è del 1204, in un atto di compravendita.
I sassi si dividono in Sasso Caveoso,orientato verso Montescaglioso, e sasso Barisano verso Bari; altri danno un significato diverso Caveoso per la presenza di numerose cave, Barisano proverrebbe dalla famiglia Varisius.
I sassi si popolavano sempre più con l’aumento della popolazione: formando, da un lato, oltre le mura della Civita il Casale, dall’altro lato nel sasso Caveoso, sorse il rione Pianella, un terzo rione nel 1500 sorse all’esterno, quello degli albanesi, il Casalnuovo
La vita materana fino al XV-XVII secolo si svolgeva nei sassi, pochi abitavano sul piano.
I sassi erano abitati da contadini, professionisti, artigiani e commercianti .
Purtroppo, con il passar del tempo questi si sono sovraffollati , con l’aumento della popolazione non si registrava un aumento di case . La situazione peggiorò durante la seconda guerra mondiale: per la mancanza di nuove costruzioni furono utilizzate vani-grotte, un tempo destinate ai servizi ( cantine, neviere) che non presentavano alcun tipo di agibilità. questo stato di disagio fu messo in evidenza da Carlo Levi nel suo libro” Cristo si è fermato ad Eboli” Il testo fu tradotto in tante lingue e tutto il mondo conobbe la nostra realtà, così lo stato italiano emanò la legge di risanamento dei sassi del 1952 per motivi igienico -sanitario ed urbanistico.
I rioni sassi furono completamente evacuati e da tutti abbandonati, ma qualche decennio più tardi, con il finanziamento della legge 771 del 1986 si è mirato al recupero di questi, affinché non degradassero. Nel 1993, i Sassi hanno finalmente ottenuto il giusto riconoscimento di struttura urbana unica al mondo dichiarati PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO.
Da allora in poi i Sassi si stanno ripopolando, vi sono ormai tutti i servizi , vi abitano famiglie, e tante sono le strutture ricettive presenti.