Itinerario Sasso Barisano

Inizio itinerario da Via Daddozio, si percorre la strada costruita tra gli anni ’20 e gli anni ’30.

Subito a sinistra sulla discesa, incontriamo  il monastero di Sant’ Agostino , costruito nrl 1591 e poi ampliato successivamente.

Sorge sui resti di un atico cenobio in rupe ” san Guglielmo” ed ha il lato posteriore a picco sul torrente gravina. Nel corso degli anni ha subito varie vicissitudini,, attualmente è sede di una sezione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali.

Dal sagrato davanti alla chiesa si ha una bellissima panoramica .A sinista la Murgia ricca di cavità preistoriche e di chiese rupestri come la Madonna delle vergini, la Madonna degli Angeli e poi il profondo burrone della Gravina. Di fronte sulla destra  del torrente gravina , la Civita , e sulla destra  del piazzale il sasso barisano.

La civita, dove svetta il campanile della cattedrale,  è la parte più antica della città. Le ricerche archeologiche hanno dimostrato che è stato uno degli insediamenti preistorici  più della zona. Qui è sorto il primo nucleo della futura città. La civita è il punto di collegamento dei due sassi :il Barisano e il Caveoso.

Alle difese naturali furono aggiunte mura e torri , ora in gran parte distrutte, rimangono la torre metellana e la porta della civita Le antiche mura scomparvero,    a seguito dell’aumento della popolazione si ebbe lo sviluppo della città  con la costruzione dei casali urbani .

Quindi si riprende a scendere per Via D’Addozio , durante il percorso si ammirano costruzione del’500, del ’600. A metà percorso la chiesa di san Pietro Barisano,in parte scavata ed in parte costruita. Ha una facciata costruita del ’700 con al centro un bel rosone quadrilobato., affiancato da un campanile a più ripiani .Non si conosce l’anno della sua costruzione, la si fa risalire all’anno Mille, per la presenza di una M segnata su di una campana.

Proseguendo in avanti e precisamnete verso Madonna delle virtù, , sulla destra , si incontra la chiesa rupestre Madonna delle Virtù. Sull’ingresso si legge la data 1674, anno in cui  ha subito delle trasformazioni. Questa chiesa faceva parte di un monastero molto antico, che si sviluppava nella roccia, dove trovarono ospitalità nel 1213 delle monache  penitenti di S. Maria di Accon provenienti dalla palestina e portate dal vesovo Andrea.

Una scalinata ,collocata fra la chiesa e il convento, conduce a San Nicola dei Greci. Numerose tombe scavate in grotta  sono presenti sia nella navata di destra e sia sul pianoro sovrastante.

Intorno al complesso sono visitabili diverse case grotte con i relativi servizi,in queste si può osservare il sistema di raccolta d’acqua con le vasche di decantazione.

Andando in avanti sulla sinistra,si nota  un altro complesso interessante il Convento di Santa Lucia alla civita, abbandonato nel1797.

Qui le monache si erano trasferite dalla zona delle Malve nel 1283. Si può ammirare il portale rinascimentale e nella lunetta, in bassolrilievo l’immagine di Santa Agata.

Proseguendo, in avanti   si raggiunge Piazza San Pietro caveoso ed una scalinata,  subito dopo conduce a Piazza del Sedile

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